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25 maggio 2012 5 25 /05 /maggio /2012 12:59

Espedienti
(方便 [giapp: hōben, cin. Fāngbiàn] Sanscrito: Upāya)

 

Il Budda Shakyamuni si risvegliò dalla samadhi e, rivolto a Shariputra, disse:

      «La saggezza dei Budda è talmente profonda che neanche gli ascoltatori della voce o i pratyekabuddha sono in grado di comprenderla.

       «Perché dico ciò? Un Budda ha assistito un numero infinito di Budda e ha portato a termine innumerevoli pratiche religiose. Si è esercitato con coraggio e diligenza facendosi conoscere in tutto il mondo. Ha percepito la Legge profonda e sconosciuta a tutti e la espone in base alla capacità di comprensione della gente; ma il suo intento non è compreso da nessuno.

       «Shariputra, non dirò altro, perché questa Legge è la più rara e la più difficile da comprendere. La vera entità di tutti i fenomeni può essere compresa e condivisa solo tra Budda. Questa realtà consiste di: aspetto, natura, entità, potere, azione, causa interna, relazione, effetto latente, retribuzione e della loro coerenza dall’inizio alla fine».

 

Nell'assemblea dei presenti, composta da innumerevoli eminenti arhat, shravaka, pratyekabuddha, monaci e monache che aspiravano a diventare shravaka o pratyekabuddha, si diffuse un unico pensiero sul perché il Budda stesse così tanto lodando gli espedienti ed affermando che la Legge da lui percepita è talmente difficile da comprendere che nessuno tra gli shravaka o tra i pratyekabuddha è in grado di farlo. Pensavano che se il Budda avesse predicato un'unica dottrina di emancipazione, anche loro sarebbero stati in grado di percepire questa Legge e conseguire il nirvana. Invece per quale motivo il Budda faceva queste affermazioni?

Shariputra, che aveva percepito questa perplessità generale ed essendo anch’egli dubbioso su queste affermazioni si rivolse insistentemente al Budda per chiedergli quali fossero le profonde ragioni che lo spingevano a non rivelare questa grande Legge. Ma il Budda continuava a rifiutarsi di rivelarla perché era seriamente preoccupato che non potesse essere compresa ed avrebbe generato dubbi e perplessità, ed i monaci dominati dal’arroganza sarebbero sicuramente caduti in un abisso profondo.
Ma Shariputra insistette più volte ed implorò il Budda a rivelare la grande Legge a vantaggio delle tantissime persone che come lui ardevano dal desiderio di ascoltarla e conoscerla.
Allora il Budda disse a Sharipurta:

«Per tre volte hai posto la tua fervida richiesta. Che altro potrei fare se non predicare? Adesso devi ascoltare attentamente e riflettere con attenzione. Per il tuo bene ora analizzerò e spiegherò la questione.
Non appena l'Onorato dal Mondo ebbe pronunciato queste parole circa cinquemila tra monaci, monache, laici e laiche presenti nell'assemblea si alzarono dai loro seggi, si inchinarono davanti al Budda e si ritirarono. Quale fu la ragione di ciò? Queste persone avevano molteplici e profonde radici di colpa e inoltre erano dominate dall'arroganza. Credevano di avere conseguito ciò che non avevano conseguito, credevano di avere compreso ciò che non avevano compreso. A causa di questa loro manchevolezza non rimasero dov'erano».
(SdL, pagg.37-38)

Il Budda rimase in silenzio e non cercò di trattenerli. Una volta che questi se ne furono andati disse a Shariputra:

«Adesso questa mia assemblea è libera dai rami e dalle foglie ed è composta unicamente di individui risoluti e sinceri. Shariputra, è bene che queste persone estremamente arroganti si siano ritirate. Adesso ascoltate attentamente e io predicherò per voi».
Shariputra disse: «Così sia, Onorato dal Mondo. Siamo impazienti di ascoltare!
 ».
(SdL, pag.38)

 

Allora il Budda iniziò a parlare e disse che questa Legge meravigliosa è predicata dai Budda molto raramente. Siccome non è possibile comprenderla attraverso la riflessione o l'analisi i Budda si avvalgono di espedienti. Può sembrare ingannevole ma dal momento che il loro unico scopo è quello di consentire a tutti gli esseri senzienti di ottenere la buddità, appaiono nel mondo per questa ragione ed usano gli espedienti per preparare le persone all'Unico Veicolo. E non si servono mai del Piccolo Veicolo perché con esso non potrebbero mai salvare gli esseri viventi e se lo facessero, cosa comunque impossibile, peccherebbero di avarizia.
Ed aggiunse che se qualcuno tra i suoi discepoli si fosse vantato di aver raggiunto la buddità con un altro veicolo allora questa persona sarebbe un grande arrogante perché l'unico veicolo che permette di raggiungere lo stato di arhat è unicamente la Grande Legge.
Il Budda fino a quel momento non aveva mai annunciato che i suoi discepoli avrebbero conseguito la buddità. Il motivo era che il tempo non era adatto. Ma ormai era arrivato il momento giusto per insegnare risolutamente il Grande Veicolo mettendo da parte onestamente gli espedienti, così predisse che tutti i suoi discepoli in un'esistenza futura avrebbero conseguito la via del Budda.

 

Leonardo Vinci

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