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27 marzo 2011 7 27 /03 /marzo /2011 12:25

Il significato dell'offerta

 

«Ho ricevuto vari doni che mi hai così gentilmente inviato. Le radici della fortuna non dipendono dal fatto che le offerte siano grandi o piccole. I meriti acquisiti differiranno in vari modi a seconda del paese, della persona e del tempo. Per esempio, se qualcuno essicca del letame, lo sbriciola, lo setaccia e lo modella a forma di albero di sandalo, di donna, di dea celeste o di Budda, quando lo brucerà non emanerà altra fragranza che la puzza del letame. Allo stesso modo, se uno uccidendo o rubando si impadronisce delle primizie del raccolto, e le offre per acquisire merito e fortuna, vedrà quell’offerta trasformarsi invece in una cattiva azione.
Il facoltoso Sudatta era la persona più ricca di tutta l’India. Egli costruì il monastero di Jetavana e vi invitò il Budda. Tuttavia il monastero bruciò e non ne rimase traccia. In origine quest’uomo ricco aveva accumulato le sue sostanze catturando e vendendo pesci, privandoli della vita e, per questo motivo, alla fine il monastero scomparve.
Allo stesso modo, le donazioni che la gente fa attualmente possono sembrare eccezionali, ma si tratta di offerte di feudi vinti in battaglia o di ricchezza acquisita opprimendo irragionevolmente il popolo. Sebbene questi doni possano sembrare grandi atti di devozione al Budda, non solo coloro che li offrono non raggiungeranno la Buddità, ma i loro contributi svaniranno senza lasciar tracce.
Inoltre, anche quando ci sforziamo onestamente di far offerte senza far del male agli altri, ci saranno casi in cui non raggiungeremo la Buddità. Per spiegare, se piantiamo un buon seme in un campo cattivo, il seme marcirà e noi sperimenteremo un danno. Anche se siamo sinceri, se il destinatario delle offerte è malvagio, le offerte non produrranno benefici, anzi provocheranno la caduta nei cattivi sentieri.
Poiché le tue offerte non sono indirizzate a me, Nichiren, ma al Sutra del Loto, lasciamo che il Budda Shakyamuni, il Budda Taho e i Budda delle dieci direzioni ne valutino i meriti». (Da “Le radici della fortuna” - Gli Scritti di Nichiren Daishonin, vol. 9, pagg. 253-254).


Immancabilmente quando si parla di Nam-Myoho-Renge-Kyo si parla spesso di offerte e di fortuna.

E ovviamente l’argomento era attuale anche ai tempi di Nichiren Daishonin!

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Nel brano che ho estratto da questo Gosho indirizzato ad una sua sincera e devota discepola, Kubo-no Ama, Nichiren Daishonin spiega con degli esempi molto chiari il rapporto tra l’offerta e la fortuna.
I punti salienti sono: la sincerità del gesto, l’entità, la provenienza e il destinatario dell’offerta.

La sincerità è parte fondamentale nello spirito dell’offerta. Se non c’è sincerità, spontaneità e desiderio ma senso del dovere, abitudine, formalità o peggio ancora un atteggiamento avido di dare con la pretesa di avere qualcosa in cambio, allora l’offerta non produrrà alcun beneficio.

L’entità dell’offerta invece, come dice il Daishonin in questo Gosho, dipende dal paese, dalla persona e dal tempo. L’entità dell’offerta deve essere proporzionale alle possibilità effettive della persona. Se siamo in grosse difficoltà economiche assumerà un immenso valore anche l’offerta più piccola. Altrimenti significherebbe che soltanto chi ha grandi possibilità economiche può beneficiare dei meriti derivanti dall’offerta. Non dobbiamo pensare che per ricevere un beneficio maggiore dobbiamo fare un’offerta che vada al di là delle nostre reali possibilità. Questo, oltre ad essere inutile, sarebbe anche poco saggio poiché non farebbe altro che aumentare le nostre difficoltà. È invece più saggio donare ciò di cui disponiamo. A tal proposito in un altro Gosho troviamo scritto:
«C’era una volta in India un re chiamato Ashoka che governava su un quarto del mondo. [...] Indagando sul passato di questo grande sovrano, scopriamo che all’epoca del Budda Shakyamuni, vivevano due ragazzi chiamati Tokusho Doji e Musho Doji, i quali offrirono al Budda una torta di fango. [Tokusho, il maggiore dei due] rinacque nell’arco di cento anni e diventò un grande sovrano. Benché il Budda sia degno di rispetto, paragonato al Sutra del Loto, è come una lucciola accanto al sole o alla luna. Il Sutra del Loto è superiore al Budda come il cielo è più alto della terra. Se fare offerte al Budda produce tali benefici, fare offerte al Sutra del Loto ne produrrà di ben più grandi». (Da “I due tipi di fede” - Gli Scritti di Nichiren Daishonin, vol. 5, pag. 211).
Tokusho e Musho non avendo nulla hanno offerto al Budda una torta di fango. Non hanno mica fatto un debito od usato un qualche espediente per poter offrire al Budda qualcosa di maggior valore! Eppure questo semplice gesto dettato da una sincerità e devozione profonde ha prodotto un grande beneficio.

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Riguardo la provenienza il Daishonin fa degli esempi di come l’offerta non può in alcun modo produrre dei meriti se questa è il frutto di azioni malvagie ma addirittura si esaurirà con la stessa facilità con cui è stata ottenuta!
Sta a noi capire se ciò che offriamo al Sutra del Loto è frutto di nostri sforzi sinceri che non abbiano leso in alcun modo le altre persone o gli animali o l’ambiente. Se facciamo un’offerta con del denaro che proviene da una pensione ottenuta in modo fraudolento, da una truffa, da un furto, dal gioco d’azzardo o in qualsiasi altro modo lesivo per gli altri e la collettività, questa non potrà in nessun modo produrre degli effetti positivi.

Riguardo il destinatario il Daishonin in questo Gosho dice «Anche se siamo sinceri, se il destinatario delle offerte è malvagio, le offerte non produrranno benefici, anzi provocheranno la caduta nei cattivi sentieri». Quindi non basta la sincerità e il cuore nell’offerta. Dobbiamo assicurarci che il destinatario sia una persona retta e degna di ricevere l’offerta poiché se così non fosse cadremmo “nei cattivi sentieri”.
Spesso mi è capitato di sentir dire che la cosa importante nell’offerta è solamente la sincerità che, in quanto tale, comunque produrrà dei benefici anche se chi usufruirà della nostra offerta lo farà in modo non appropriato, aggiungendo che tanto poi ci avrebbe pensato la Legge di Causaeffetto a dare il benservito a quella persona. Ma così facendo si cerca di sgravare ogni nostra personale responsabilità, cosa che, se ci si ferma per un attimo a riflettere ci si rende conto che è in totale e palese contraddizione con la Legge di Causaeffetto. Stupidamente si pensa che non si avranno retribuzioni karmiche negative! Ma in questo brano il Daishonin non usa mezzi termini e dice molto chiaramente che se il destinatario dell’offerta è una persona malvagia allora chi fa l’offerta cadrà nei cattivi sentieri. E questo è ovvio! Per fare un esempio: se io inconsapevolmente finanzio un mafioso che si spaccia per un missionario benefattore mentre invece investe i denari defraudati in affari malavitosi non posso di certo scaricare la mia responsabilità dicendo “ma io non lo sapevo!” quando non mi sono neanche minimamente informato sul conto della persona a cui ho affidato il mio denaro.
Quindi bisogna sempre accertarsi sulla condotta etica e morale di chi riceve la nostra offerta se non vogliamo incorrere in retribuzioni karmiche negative. Ma soprattutto dovremmo accertarci che il destinatario sii la persona che abbraccia, sostiene e propaga in modo corretto e senza distorsioni il Sutra del Loto.

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Il Daishonin in questo Gosho dice che il vero ed unico destinatario dell’offerta fatta dalla discepola è il Sutra del Loto. Anche se materialmente l’offerta è stata fatta al Daishonin, dal momento che egli difende con la propria vita il Sutra del Loto, è come se l’offerta fosse fatta al Sutra stesso, perché è grazie a lui che il Sutra del Loto può continuare ad esistere ed essere propagato.
Quindi il vero destinatario a cui dovrebbero essere indirizzate le offerte è il Sutra del Loto. Ma ad oggi cosa significa in pratica? Chi è oggi che impersona il Sutra del Loto, abbracciandolo, sostenendolo e propagandolo in modo corretto e senza distorsioni e che allo stesso tempo abbia una condotta etica e morale ineccepibile? Chiedo a tutti scusa ma non mi viene in mente il nome di nessuno!
A questo punto però mi sorge spontaneamente una domanda: ma l’offerta rientra nella pratica essenziale Buddista? Risposta: assolutamente no! A proposito potete anche andare a rivedere un mio vecchio articolo dove tratto approfonditamente questo punto ovvero la pratica essenziale.
Fare delle offerte materiali aveva un grande significato al tempo del Daishonin poiché era l’unico modo per far sì che l’Insegnamento potesse essere protetto e trasmesso alle generazioni future. A quell’epoca soltanto i monaci si potevano dedicare alla trascrizione, alla conservazione e propagazione delle scritture Buddiste, per cui sostenerli significava tenere in vita la parola del Budda.
Oggi, il Sutra del Loto e il Gosho, dal quale possiamo trarre l’Insegnamento del Daishonin, sono ancora esistenti grazie a tutti quei monaci del passato e a quelle preziosissime persone che li hanno preservati fino ai nostri giorni e li hanno raccolti, tradotti e pubblicati, e sono largamente diffusi grazie ai moderni mezzi di comunicazione, ed in particolare con Internet, abbiamo la possibilità di leggerli, copiarli e propagarli in tempo reale e senza troppe difficoltà.
Quindi in quest’epoca la vera offerta che possiamo fare al Sutra del Loto è quella di abbracciarlo, sostenerlo, proteggerlo dalle distorsioni e false interpretazioni di opportunisti defraudatori e propagarlo noi stessi in prima persona con i mezzi a nostra disposizione. Questa è l’epoca di kosen rufu. Possiamo addirittura affermare che kosen rufu, dal punto di vista della propagazione a livello geografico, è stato già realizzato, visto che con internet non c'è angolo del mondo dove l'Insegnamento non possa arrivare. Ora sta ad ognuno di noi, che prendiamo fede nel Sutra del Loto, a sostenerlo e proteggerlo e farlo conoscere a chi non ha ancora avuto questa fortuna. Questa è l’unico tipo di offerta valida da rendere al Sutra del Loto che può produrre benefici in questa nostra epoca.


Leonardo Vinci

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commenti

B
Caro Leonardo, grazie infinite per aver pubblicato il gosho, sono distante da casa senza libri e ne avevo necessità... Volevo solo rispondere al tuo commento sulla propagazione in cui affermi che internet è un ottimo mezzo per questo scopo ma non è così perché la propagazione non è la conoscenza di NMHRK ma lo spirito del buddismo, attuabile attraverso il cuore del maestro e NMHRK. L’eredità della legge fondamentale della vita, racconta lo spirito del buddismo perché NMRK è recitato da molte associazioni ma il cuore di Nichiren lo rende attivo perché in accordo con la legge della vita e anche il tuo cuore lo è perché ci consenti di leggere senza un testo a portata di mano, sei molto generoso. Grazie. Barbara
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