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12 aprile 2012 4 12 /04 /aprile /2012 13:49

Tutti gli straordinari eventi che si verificano nell’Introduzione del Sutra del Loto (la pioggia di fiori e il tremore che scuote tutta la terra e l’immenso raggio di luce che fuoriuscito dalla ciocca bianca di capelli tra le sopracciglia del Budda, illumina tutti i mondi permettendo la visione a tutti i presenti di questi mondi e di tutti gli esseri che li popolano intenti nelle innumerevoli pratiche insegnate dai Budda e nel fare offerte, e le retribuzioni karmike ricevute a seguito di tali azioni, dalla nascita alla morte) ed il fatto che a quest’assemblea partecipano tutte le categorie di esseri viventi umani e delle divinità, stanno a significare l’enorme ed assoluta importanza di ciò che il Budda stava per annunciare: la Grande Legge, il Sutra del Loto. Un evento unico che sottolinea l’importanza e la superiorità di questo insegnamento nei confronti di tutti gli altri. Inoltre il Budda usa questi fenomeni come espedienti perché questa Grande Legge è molto difficile da accettare e da credere. Ma il suo desiderio è che tutti gli esseri viventi la possano udire e comprendere e tramite questi straordinari eventi fa capire a tutti la grande importanza di ciò che sta per annunciare.

 

In questo capitolo il personaggio che più risalta è sicuramente il bodhisattva  Maitreya (giapp. Miroku). Egli, in un certo senso, rappresenta tutti gli esseri umani: è pieno di dubbi e domande; non è cosciente della propria natura ed ha grossi limiti nella conoscenza del proprio karma (al contrario del bodhisattva  Manjushri [giapp. Monju] che è in grado di ricordare tutte le proprie esistenze passate e per questo viene interpellato per avere delle spiegazioni sull’evento che si stava verificando); nelle vite passate era indolente, avido di guadagni, ricercava l’appoggio dei potenti, non era in grado di capire gli insegnamenti e li dimenticava facilmente. Ma a parte tutti questi umani difetti aveva un grande pregio: aveva sempre seguito ed onorato il Budda. E questa sua fede e devozione gli era valsa la predizione da parte del Budda Splendore del Sole e della Luna che sarebbe diventato un Budda. E dal momento che Maitreya rappresenta le debolezze umane, questo significa che chiunque ha la potenzialità di diventare un Budda.

Questa è la dimostrazione della grande e profonda compassione che il Budda dimostra verso tutti gli esseri umani ed anche l’indicazione dell’esempio da seguire per tutti. Questo brano ci rivela come solo e soltanto la Fede permette a noi comuni mortali di percorrere la Via verso la buddità.

 

Un altro punto importante di questo capitolo è la ripetitiva ciclicità con cui si verifica l’evento dell’esposizione della Grande Legge. Come appunto Manjushri ricorda a Maitreya, non era né la prima né l’ultima volta che il Budda esponeva il Sutra del Loto, rivelando la propria illuminazione, ma era l’ennesima di un infinito numero di volte. Il tempo infinito determina l’eternità dell’evento e, se è un evento eterno, significa che l’assemblea è sempre in essere, anche in questo preciso istante. Questo è un aspetto fondamentale da tenere sempre in mente, e quest’importanza la capiremo maggiormente in seguito, leggendo il 15° Capitolo, “Emergere dalla terra”, e scoprendone il profondo significato.

 

Detto questo vi do l’appuntamento alla pubblicazione del riassunto del Capitolo 2, uno dei più importanti del Sutra del Loto, che pubblicherò prossimamente.

 

 

Leonardo Vinci

 

P.S.

Nel fare il riassunto di questo capitolo, il pensiero-speranza che mi ha costantemente accompagnato è stato quello che chiunque l’avesse letto avrebbe poi letto anche la versione integrale, e non solo di questo capitolo ma di tutto il Sutra, poiché il mio riassunto in nessun modo può sostituire l’originale. E per questa mia involontaria prevaricazione chiedo scusa al Go-Honzon, Myo-ho-renge-kyo, la mia/nostra vita.

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